lunedì 17 luglio 2017

Yemen in aula.Governo:"Consapevoli delle accuse ai sauditi, ma la vendita di armi ai sauditi rispetta le leggi vigenti"


Ho forzato il titolo ma credo che la frase sia una sintesi istruttiva anche se non riporta le parole esatte del sottosegretario Amendola. Le parole precise le troverete tra qualche riga e giudicate voi. Di seguito la mia piccola cronaca del dibattito di oggi e qualche notizia degli ultimi giorni.

Oggi lunedi' 17 luglio e' iniziata nell’ aula di Montecitorio la discussione su mozioni relative alla guerra in Yemen, con particolare attenzione alle armi fabbricate a Domusnovas in Sardegna dalla Rwm Italia S.p.A. e usate dall' Arabia saudita per bombardare il territorio yemenita.
L'on.Giulio Marcon di Sinistra Italiana ha presentato la mozione di Sinistra Italiana, Possibile, Articolo uno MDP (Speranza-Bersani), Democrazia Solidale (12 deputati tra cui Marazziti, ex presidente della Comunita' di Sant'Egidio) mentre Luca Frusone ha presentato la mozione del Movimento 5 Stelle.

E' intervenuto in apertura l'on.Cova del Pd che ha concluso con questo proposta
" Chiedo, allora, che l'Italia convochi immediatamente un tavolo a Roma tra le parti belligeranti, con gli Stati donatori, perché metta al tavolo tutte quelle persone che possono dare una soluzione al conflitto. L'Italia deve essere promotore, ed inviti l'Alto rappresentante Mogherini a essere parte di questo percorso, proprio perché l'Europa deve esserne protagonista."

Sottosegretario Amendola: “Siamo consapevoli delle accuse ai sauditi ma la vendita di bombe ai sauditi è nel rispetto delle leggi vigenti”

Per il governo e' intervenuto il sottosegretario Amendola che ha ripetuto le posizioni abituali dei governi italiani: l' Arabia saudita interviene militarmente dopo una richiesta del legittimo presidente yemenita rovesciato da un colpo distato e la vendita di armi italiane avviene nel rispetto delle leggi vigenti.
Ha tuttavia ammesso: 

“Siamo consapevoli del moltiplicarsi delle notizie di vittime tra la popolazione civile e di infrastrutture di base prese di mira dalle azioni militari di tutte * le parti coinvolte nel conflitto ; notizie che, peraltro, trovano riscontro nei rapporti delle organizzazioni internazionali umanitarie.

*quindi anche della parte che comprende l’Arabia saudita, la cui aviazione è senza alcun dubbio la più attiva nei bombardamenti indiscriminati.

La legge 185/90, che regola in Italia il commercio di armi, ne proibisce la vendita a paesi che si muovano in contrasto con l' articolo 11 della costituzione italiana e che non rispettino i diritti umani nelle azioni militari. Scrive infatti l’ articolo 6 della 185/90:

6. L'esportazione ed il transito di materiali di armamento sono altresì vietati:
 a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i principi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell'Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere;
 b) verso Paesi la cui politica contrasti con i principi dell'articolo 11 della Costituzione;…..
 ….d) verso i Paesi i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell'UE o del Consiglio d'Europa;

ma nonostante questo, il governo italiano non pensa che sarebbe  opportuno sospendere la vendita di armi ai sauditi.

Nessuna domanda su Moby: “Trasporto armi su precisa richiesta della Difesa”

Nessuno dei presenti in aula ha ricordato il comunicato della Moby Lines che svelava di aver trasportato bombe fabbricate dal Rwm su "precisa richiesta del Ministero della Difesa".
Come ha detto il sottosegretario, il governo deve solo dare l’ autorizzazione alla vendita di armamenti non deve davvero chiedere agli armatori privati di trasportare carichi di bombe. Una domanda sulla frase del comunicato della Moby sarebbe stata doverosa.

Riconversione della Rwm Italia di Domusnovas. Cisl-Cgil contrarie, la mozione Marcon non ne parla.

Intanto in Sardegna e' acceso il dibattito sulla riconversione della fabbrica di Domusnovas  della Rwm Italia dalla produzione militare a quella civile. L’ impianto era gia' attrezzato per prodotti ad uso civile e con soldi pubblici e' stato poi riconvertito a fabbrica di armi. Il consiglio comunale di Iglesias è stato convocato il 13 luglio su questo tema dopo una richiesta del Comitato per la riconversione e la discussione proseguirà nei prossimi giorni. La Cisl e la Cgil sono contrarie alla riconversione della produzione e non hanno partecipato all’ incontro. Il sindacato cattolico  Cisl ha scritto addirittura che seguendo i principi etici non si fa niente.
Il 21 giugno un esponente del Comitato per la riconversione e' stato presente a Montecitorio  ad una conferenza stampa sullo Yemen con le grandi ONG ma la mozione Marcon  annunciata quel giorno non parla di riconversione della Rwm. Lo fa invece la mozione del Movimento5Stelle.

La discussione sulla guerra yemenita continuerà domani 18 luglio con la probabile presentazione di altre mozioni, le dichiarazioni di voto e i voti ai singoli documenti. Il tema è al 14° punto dell’ ordine del giorno, la seduta inizia alle 11.


Nessun commento:

Posta un commento