venerdì 21 luglio 2017

Camera lunedì 24 luglio, il testo della mozione M5S sulle armi nucleari


Atto Camera

Mozione 1-01081
presentato da
BASILIO Tatiana
testo presentato
Mercoledì 16 dicembre 2015
modificato
Giovedì 20 luglio 2017, seduta n. 838

  La Camera,
premesso che: 

il Trattato di non proliferazione nucleare sancisce l'obbligo per l'Italia di non ospitare ordigni nucleari e per gli Stati nucleari, di non dispiegare tali armamenti al di fuori del proprio territorio; nello specifico, l'articolo 1 recita: «Ciascuno degli Stati militarmente nucleari, che sia Parte del Trattato, si impegna a non trasferire a chicchessia armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, ovvero il controllo su tali armi e congegni esplosivi, direttamente o indirettamente; si impegna inoltre a non assistere, né incoraggiare, né spingere in alcun modo uno Stato militarmente non nucleare a produrre o altrimenti procurarsi armi nucleari o altri congegni nucleari esplosivi, ovvero il controllo su tali armi o congegni esplosivi»; 

secondo quanto affermato dall'Istituto affari internazionali nel documento «Il dibattito sulle armi nucleari tattiche in Italia» nonostante l'esplicito impegno a «creare le condizioni per un mondo senza armi nucleari», il nuovo Concetto strategico della Nato, adottato a Lisbona il 19 novembre 2010, ribadisce che «fintanto che ci sono armi nucleari nel mondo, la Nato rimarrà una Alleanza nucleare». Ultimo caso di dispiegamento avanzato (forward deployment), cinque paesi dell'Alleanza atlantica – Belgio, Germania, Italia, Olanda e Turchia continuano ad ospitare armi nucleari tattiche (Ant) statunitensi all'interno dei propri confini. Il tipo di arma nucleare a disposizione della Nato attualmente ospitata sul territorio europeo è la bomba B-61, che è comunemente classificata come tattica. Attualmente sono in servizio le versioni B61-3, B61-4 e B61-10, costruite tra il 1979 e il 1989, con varie opzioni di potenza da 0.3 a 170 chilotoni. Le bombe possono essere trasportate dagli aerei statunitensi F-15E e F-16C/D e dagli aerei delle forze europee come gli F-16 belgi, olandesi, turchi e i Tornado italiani e tedeschi. Le bombe sono custodite sotto il controllo americano dagli US Munitions Support Squadrons (Munss); 

svariati organi di stampa parlano di atomiche americane presenti in Italia nelle basi di Aviano e Ghedi, di esercitazioni svoltesi nelle stesse per valutare la sicurezza delle armi nucleari e di addestramento specifico rivolto al personale militare per fronteggiare emergenze di carattere nucleare in caso di incidenti con queste stesse armi; 

i siti Internet ufficiali dell'Aeronautica militare statunitense affermano che nella base di Aviano, esistono apparecchiature specifiche per il controllo e la manutenzione di questo genere di armamenti; 

anche nel bilancio 2018 dell'USAF si stanziano fondi per l'F-35A DCA (Dual Capable Aircraft) con capacità nucleare. In particolare, nel bilancio di ricerca e sviluppo 2018 per la US Air Force in discussione in questi giorni al Congresso statunitense sono previsti fondi aggiuntivi per lo sviluppo della versione DCA dell'F-35A Lightining II. La versione DCA è previsto possa portare nella stiva interna due bombe nucleari B61-12; 

il programma di sviluppo del velivolo DCA (identificato nel bilancio USAF con il numero 676011) è iniziato nell'anno fiscale 2014 e si concluderà verosimilmente nell'anno fiscale 2025; 

per il 2018 l'Usaf chiede uno stanziamento di 27.731 milioni di dollari, in aumento rispetto allo stanziamento 2017 di 25.743 milioni. Il trend della spesa per questa specifica versione dell'F-35A segnala ulteriori aumenti nei prossimi anni fino a toccare i 50.433 milioni dell'esercizio fiscale 2021, ultimo anno per il quale sono pubblicate le proiezioni, per un totale complessivo presunto di circa 250 milioni di dollari; 

questa spesa sarà sostenuta, oltre che dagli Stati Uniti, anche dai Paesi partner del programma F-35 che si doteranno di questa specifica versione. Tra questi vi sono certamente l'Italia, i Paesi Bassi e la Turchia. La Gran Bretagna non è coinvolta avendo finora acquisito soltanto la versione B del velivolo priva di capacità DCA. Ugualmente fuori dal programma nucleare è la Germania che non partecipa al programma F-35; 

come affermato dalla Corte internazionale di giustizia, mantenere una minaccia nucleare nei confronti di altri Paesi è un illecito e per di più le armi nucleari in territorio italiano rappresentano un pericolo per la salute e la vita di chi vive nei pressi di una installazione nucleare militare; 

in una risposta all'interrogazione n. 4-01188 della deputata Basilio (M5S), il Ministro della difesa pro tempore, Sen. Mauro, affermava che: «Anche l'Alleanza Atlantica ha aggiornato periodicamente la propria politica di difesa, inclusa la componente nucleare. Il processo di revisione è iniziato nel 2010 a Lisbona e ha portato all'approvazione, nel 2012, della Revisione della difesa e della deterrenza dell'Alleanza Atlantica (Defence and deterrence posture review – Ddpr), la quale delinea il mix ottimale (“appropriate mix”) di forze nucleari, convenzionali e di difesa missilistica necessarie per garantire la sicurezza e la difesa dell'Alleanza e per perseguire gli impegni annunciati nel nuovo concetto strategico relativi alla difesa collettiva, alla gestione delle crisi e alla sicurezza cooperativa. La Defence and deterrence posture review, nel ribadire che finché esisteranno armi nucleari la deterrenza nucleare rappresenterà un elemento indispensabile per la sicurezza dell'Alleanza e dei suoi Stati membri»; 

nella stessa risposta all'interrogazione il Ministro della difesa pro tempore affermava tra l'altro «Con riferimento alla questione della presenza di armi nucleari in Europa, si fa rilevare che l'Alleanza, pur mantenendo un atteggiamento assolutamente trasparente sulla propria strategia nucleare e sulla natura del proprio dispositivo in Europa, non può agire, tuttavia, a discapito della sicurezza di questo dispositivo e della riservatezza che è indispensabile avere in relazione ai siti, la loro dislocazione, i quantitativi e la tipologia di armamento in essi contenuti. Una riservatezza che non può essere violata unilateralmente da un singolo paese dell'Alleanza, perché la deterrenza nucleare è un bene ed un onere collettivo che lega collegialmente tutti i Paesi alleati. La tipologia e la qualità delle informazioni rilasciabili sugli armamenti nucleari è quindi una decisione politica collettiva ed unanime degli alleati, cui nessun Paese può sottrarsi, pena la violazione del patto di alleanza liberamente sottoscritto e del vincolo di riservatezza che da esso ne discende.» Questa affermazione appare, secondo gli interroganti, in contrasto però con il fatto che la presenza di armi nucleari tattiche nelle basi militari di Ghedi ed Aviano è stata resa nota unilateralmente evidentemente dal Congresso degli Stati Uniti d'America. Senatori e deputati degli USA, nonché semplici cittadini attraverso il Freedom of Information Act, evidentemente, godono di un potere di conoscenza superiore a quello degli altri Paesi membri; 

la legge 9 luglio 1990, n. 185, vieta espressamente la fabbricazione, l'importazione, di armi biologiche, chimiche e nucleari, nonché la ricerca preordinata alla loro produzione o la cessione della relativa tecnologia;
il divieto di cui alla legge n. 185 del 9 luglio 1990 si applica anche agli strumenti e alle tecnologie specificamente progettate per la costruzione delle suddette armi; 

l'Italia ha da sempre dichiarato di non far parte del «club atomico» con tutti gli obblighi internazionali che ne derivano; 

per ben due volte il popolo italiano ha rifiutato, con due referendum, l'opzione nucleare, anche solo per fini civili,

impegna il Governo:

1) a relazionare al Parlamento sulla presenza in Italia di armi nucleari, sulla loro dislocazione e potenza non facendosi più «paravento» di un vincolo atlantico alla riservatezza inesistente per i cittadini ed i parlamentari USA; 

2) a dichiarare l'indisponibilità dell'Italia ad utilizzare armi nucleari escludendo l'acquisizione, per i propri sistemi d'arma, di tecnologie in grado di rendere gli stessi atti all'impiego di armi nucleari; 

3) a non procedere all'ammodernamento degli aerei Tornado attualmente abilitati al trasporto di bombe nucleari per renderli idonei all'impiego delle bombe nucleari B61-12 di prevista prossima introduzione nell'arsenale statunitense; 

4) a non acquisire le componenti software e hardware necessarie per rendere gli aerei F-35 eventualmente destinati all'Aeronautica militare idonei al trasporto di armi nucleari; 

5) ad assumere iniziative per prevedere il divieto di attracco in porti e moli nazionali di navi o sommergibili, anche di Paesi alleati, che abbiano a bordo armi nucleari. 

(1-01081) «BasilioFrusoneCordaRizzoTofaloPaolo BerniniD'IncàSorialCozzolinoCrippaDel GrossoBrugnerottoPescoAgostinelliAlbertiBaroniBattelliBenedettiMassimiliano BerniniNicola Bianchi BonafedeBresciaBusinaroloBustoCancelleriCarielloCarinelliCasoCastelliCecconiChimientiCipriniCollettiColonneseCominardiDa VillaDadoneDagaDall'OssoD'AmbrosioDe LorenzisDe RosaDella ValleDell'OrcoDi BattistaDi BenedettoLuigi Di MaioManlio Di StefanoDi VitaDieniD'UvaFantinatiFerraresiFicoFraccaroGagnarliGallinellaLuigi GalloSilvia GiordanoGrandeGrilloL'AbbateLiuzziLombardiLoreficeLupoManninoManteroMarzanaMicilloNesciNutiParentelaPetraroliPisanoPaolo Nicolò RomanoRuoccoSartiScagliusiSibiliaSpadoniSpessottoTerzoniToninelliTripiediVaccaSimone ValenteVallascasVignaroliVillarosaZolezzi».


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