giovedì 20 aprile 2017

"Siamo una Repubblica delle Banane e tutti noi le coltiviamo". I commenti all'appello di A.Zanotelli "Fermiamo i signori della guerra"



"Siamo una Repubblica delle Banane e tutti noi le coltiviamo".

Questa frase è uno dei primi tra i 250 commenti presenti nelle 1.200 adesioni, al 19 aprile, raccolte dall' appello di Alex Zanotelli " Fermiamo i signori della guerra".

Nello scritto del padre comboniano si descrive il momento attuale di guerre sanguinose e di riarmo ulteriore, si attacca con decisione la politica di guerra del governo guidato dal Partito Democratico e della Nato e si propone una marcia Perugia Assisi, straordinaria nei tempi, ma soprattutto diversa dalle precedenti perché finalizzata ad un obiettivo specifico, l' appoggio a chi, in una Conferenza ONU nel mese di giugno, tenterà di mettere le armi atomiche fuori legge.

Le decine di commenti scritti sul web dai firmatari della petizioni dimostrano, molto più del numero delle adesioni, quanto sia sentita nel nostro paese l' opposizione alla guerra e l' aspirazione alla pace. Cercherò di riportare tutte le espressioni scritte dalle donne e dagli uomini in questi giorni fuori dallo spazio angusto dell' elenco dei firmatari,

ma soprattutto invito tutti a trovare i modi di esprimere la loro opinione sulla situazione attuale che vede guerre sanguinose e distruttive e rischia addirittura di innescare guerre più allargate e con armi più distruttive.

Descriverò velocemente le caratteristiche principali dei messaggi che i firmatari hanno postato, scrivendo in uno spazio dove si chiedeva loro il perché avessero firmato la petizione ma, repetita iuvant,

vorrei soprattutto indurre tutti ad esprimere, come preferiscono, la loro opposizione alla guerra.

Guerra e Pace,
rimangono le parole chiave più usate nel definire i conflitti armati.

Guerra
"Basta guerre!", "Fermare le guerre e i loro signori", "Diciamo basta a tutte le guerre", "Guerra alla guerra", "L'Italia ripudi davvero le guerre", "Voglio un mondo senza guerre", "Odio la guerra", Detesto la guerra", "Odio le guerre! Aborro le guerre ! Ergastolo a vita agli uomini della guerra!",

"Con le guerre nessuno vince", "La guerra non si vince, con la guerra  si è tutti perdenti".

Pace
"Pace!", "Voglio la pace", "Sono per la pace", "Sono a favore della pace", "Credo nella pace",
"Perché è necessario che il mondo cerchi la pace", "C'è bisogno urgentemente di Pace, Pace, Pace!"

"Sia forte la voce della pace"

Indifferenza
Una' altra parola molto usata è "Indifferenza", "l' indifferenza complice degli interessi cinici e spietati di chi trae profitto dalla guerra",

Ci sono poi nei commenti le firme delle associazioni che aderiscono
"Peacelink", "Centro Gandhi", "Mir, movimento internazionale per la riconciliazione, sezione italiana",

I richiami alla "Famiglia", "le persone a cui vogliamo bene"

Si esprimono anche ansie
"Ho paura" "Perchè ora non posso fare altro"

Chiudo ricordando che la prima marcia della pace nel 1961 fu raccontata sul quotidiano Paese Sera dal giornalista-poeta Gianni Rodari, al comizio finale parlò il pittore Renato Guttuso, lo scrittore Italo Calvino portava lo striscione d' apertura.

Si è necessaria una marcia straordinaria Perugia Assisi in questa primavera, e deve somigliare alla prima organizzata da Aldo Capitini nel 1961.

Marco Palombo

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