lunedì 7 novembre 2016

Presidenziali USA, la cesura. 8 novembre 2016 come l' 11 settembre 2001?



Le elezioni presidenziali USA dell' 8 novembre 2016 potrebbero rappresentare una cesura storica nella storia degli USA e di conseguenza del mondo intero. 
Qualsiasi sara' il risultato, la fine del mandato di Obama produrrà effetti che cambieranno il rapporto degli Stati Uniti con il resto del mondo ed anche i rapporti interni tra le diverse aree sociali del paese.
Faro' un elementare e sintetico schema  delle conseguenze che mi aspetto da questo passaggio elettorale. Un quadro che mi propongo di verificare periodicamente nelle settimane, mesi ed anni futuri, anche se quanto scritto da me dovesse essere completamente smentito dai fatti.
Il giorno prima delle elezioni la Clinton viene data in leggero vantaggio su Trump. Inizierò quindi prendendo in considerazione

una presidenza Hillary Clinton.

Rapporti internazionali
La Clinton viene considerata molto piu' interventista di Obama in politica estera. Durante la presidenza Obama le sono state sempre  attribuite posizioni piu' favorevoli all' uso della forza militare.
Dalla Siria a tutte le zone calde del mondo si attende quindi, nel caso di presidenza Clinton, una rapida crescita dell' escalation di competizione militare con la Russia.
La differenza di impostazione tra Obama e Clinton potrebbe anche non essere enorme ma arriverebbe in un momento in cui gli equilibri mondiali sono gia' molto precari. Il cambiamento potrebbe essere dunque traumatico.
Ma sara' certamente nettissima, da parte del mondo intero, la differenza di percezione rispetto all' aggressività USA. 
Obama aveva una immagine che attutiva molta l' ostilita' presente verso gli Stati Uniti. Il suo essere nero, giovane, lo ha reso simpatico a molti ambienti progressisti mondiali ed ha mascherato la politica aggressiva statunitense che mai si e' fermata durante il suo mandato.
Con la Clinton alla presidenza qualche scelta sara' diversa, ma sara' nettamente piu' negativa la percezione della politica USA. Questo comportera' anche reazioni piu' ostili dai paesi in competizione con gli Stati Uniti,
ma potrebbe suscitare anche un
risveglio del pacifismo e dell' opposizione all' imperialismo Nato ?
La simpatia, soprattutto iniziale, di cui Obama ha goduto negli ambienti progressisti mondiali ha sterilizzato molto l' opposizione alle guerre della Nato. Finita la sua presidenza, l' immagine aggressiva della Clinton dovrebbe, e mi stupirei del contrario, suscitare un enorme aumento del sentimento anti USA nel mondo, con conseguente risveglio di un movimento pacifista mondiale.
Questo e' un mio desiderio, ma al momento sono convinto che sia nello stesso tempo anche un cambiamento molto probabile.
La presidenza Obama ha attutito anche i conflitti sociali e razziali all' interno degli USA. E' difficile immaginare le conseguenze di eventuali nuovi momenti difficili tra neri e polizia. E la protesta dei neri potrebbe smuovere anche le altre minoranze e le classi economiche piu' deboli.

E se vince Trump ?

Nel mondo gli esempi di Reagan e Berlusconi ci hanno mostrato come personaggi arrivati al potere inesperti e con posizioni apparentemente diverse dal sistema politico precedente si siano poi "normalizzati" una volta arrivati al governo.
Una eventuale presidenza Trump seguirebbe in gran parte il copione che abbiamo già visto in situazioni simili.
Alcune posizioni sostenute in campagna elettorale pero' non potrebbero essere completamente capovolte e
la crisi strutturale degli USA sarebbe evidente immediatamente.

In ogni caso.

La crisi USA di egemonia nel mondo porta in direzione di una guerra, che potrebbe essere evitata solo da un risveglio clamoroso dell' opinione pubblica internazionale.
Non so se ci sara' il risveglio clamoroso, io lo spero.
Ma considero sicuro un cambiamento netto nei rapporti internazionali dopo le elezioni presidenziali e di conseguenza anche nell' opinione pubblica mondiale.


Marco Palombo


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