mercoledì 14 settembre 2016

Renzi, Pinotti, Gentiloni, basta avventure di guerra ! Giù le mani dalla Libia !


Dopo aver occupato, oppresso e depredato la Libia dal 1911 alla seconda guerra mondiale, dopo averne bruciato i villaggi, avvelenato i pozzi, giustiziato i resistenti, chiuso in campi di concentramento o deportato la popolazione, uccidendone un terzo, l’Italia torna a muovere guerra alla sua ex-colonia. Non contento di avere, con il governo Berlusconi, a fianco di Francia, Stati Uniti, altri paesi della Nato e satrapi del Golfo, trasformato in sanguinario caos un paese un tempo prospero e pacifico, che non minacciava nessuno, il governo Renzi, vassallo di quello Usa, ne esegue l’ordine per una nuova aggressione.

Nascondendosi dietro alla richiesta del regime fantoccio dei Fratelli Musulmani di Tripoli, inventato dall’ONU e capeggiato da Al Serraji, ma privo di qualsiasi legittimità democratica e alla mercè di bande jihadiste, la ministra di Guerra Roberta Pinotti invia, in aggiunta a forze speciali italiane Nato già presenti, 300 militari a Misurata,  supportati da forze navali e aeree, mascherando tale intervento sotto il camice umanitario di alcuni medici e infermieri.
Interviene a gamba tesa in una situazione che vede contrapposti nello scenario libico vari attori dalle diverse protezioni internazionali: dal governo di Tobruk, legittimato dal voto popolare e in passato riconosciuto dalla “comunità internazionale”, a quello islamista di Tripoli, a quelli del tutto fittizio di Al Serraj e alle numerose tribù e relative milizie allineate a diversi referenti esteri.

Ieri come oggi, gli Occidentali che intervengono in Libia lo fanno a detrimento della sovranità, dell’unità e del benessere del popolo libico e nel proprio esclusivo interesse economico. Gli eccessi militaristi della Pinotti e del governo Renzi non conoscono tregua: militari in Iraq con il pretesto di difendere una diga o di addestrare milizie curde; forze speciali in Siria che favoriscono la distruzione e la spartizione di un paese sovrano; spedizione militare in Libia. Tutto sempre con scelta unilaterale, passando sopra il parlamento, a fianco di chi ci dettano gli Usa (che così risparmiano soldi e uomini) in sostituzione di un approccio diplomatico, equilibrato, di pacificazione.

Dobbiamo opporci con tutte le forze a questa ennesima, irresponsabile, iniziativa militare che, come tutte le altre, provocano infiniti lutti e devastazioni e costituiscono autentici crimini di guerra e contro l’umanità

Via dall’Iraq, dalla Siria, dalla Libia, dal’Afghanistan. Rispetto per la sovranità dei popoli. Pace!

Campagna contro l' intervento militare italiano in Libia


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