mercoledì 6 aprile 2016

No NATO, No Oil ed altro. Nella nuova fase politica mettiamo cose concrete


Si è aperta in Italia una nuova fase politica che durerà almeno fino ad un previsto, ma come vedremo ancora non sicuro, referendum costituzionale nel prossimo autunno.

In questa fase politica il Presidente del Consiglio Renzi sarà sotto un fuoco incrociato da parte di M5S, alcuni giornali piccoli ma influenti di centrosinistra (Fatto e Manifesto) e di destra,  di quella che era la sinistra del centrosinistra ma ormai allargata a parte del Pd, dell' opposizione sociale (si spera), del centro destra.

In questi mesi incandescenti Renzi non ce la farà a zittire i suoi oppositori. Il 17 aprile se vince sarà per l' astensione e nel voto amministrativo i risultati saranno diversificati e risentiranno dalle situazioni locali. Quindi in questi mesi prevedo che Renzi o sarà disarcionato o rimarrà sotto un attacco costante.

Quello che invece non vedo ancora scontato saranno i contenuti di questa fase. Rischiano di essere limitati alla questione morale o alle riforme costituzionali, temi fondamentali ma che da soli lascierebbero fuori altri aspetti di forte crisi del nostro paese, crisi che potrebbero sfociare addirittura in guerre o in un aggravamento ulteriore della situazione economica-sociale-ambientale.
Occorre operare quindi da subito affinchè alcuni temi cruciali siano compresi nel teso dibattito politico che sarà presente da qui ad ottobre.
Li indico velocemente:

No Nato -
Comprende moltissimi altri temi importanti, ma l' autonomia politica dell' Italia, in questo momento molto limitata, consentirebbe di affrontare questioni economiche, questioni di guerra e migranti, questioni ambientali. Oggi il nostro legame con la Nato, gli Usa e la Ue ci costringe a una politica di guerra, ad una politica neoliberista e di distruzione del welfare, ad alimentare gli squilibri mondiali che rendono le migrazioni un problema esplosivo,  a comportamenti che mettono a rischio di disastri i parametri vitali del nostro ambiente. Quindi, agendo in direzione No Nato si agisce anche contro l'Ue, contro il neoliberismo, contro le guerre, per non distruggere l' ambiente.

No Oil -
 Il tema apparirà marginale, presente al centro del dibattito politico solo per la coincidenza del referendum del 17 aprille sulle trivellazioni marine.  Ma ritardare una rivoluzione energetica porta conseguenze enormi: l' impazzimento del clima, le guerre, la distruzione dell' ambiente, peggiora gravemente la crisi economica e sociale.

Gli altri temi, tutti cruciali sono:

No guerra - compresa nel No Nato, è il rischio più grande dell' umanità. La strada più facile alla quale può portare la crisi economica ed energetica. Prima di tutto dobbiamo sopravvivere, anche per soffrire, lamentarci, faticare.

Nuovi welfare - Scrivo nuovi perchè dobbiamo pensare al nostro, italiano, a quello di tutte le economie avanzate e a quello delle economie più povere. Secondo me sarebbe giusto che tutte le società tendessero all' uguaglianza ed a ridurre le differenze di tenore di vita.  Nell' immediato però le politiche economiche e sociali saranno inevitabilmente diverse e numerose.

Democrazia vera - E' ormai evidente a chi è in buona fede, che la democrazia non è avere la possibilità di votare periodicamente. Le scelte collettive avvengono troppo spesso in molti altri luoghi diversi dalle assemblee elettive e non esiste uno spazio internazionale elettivo e neppure vagamente democratico (lo sarebbe se ogni testa nel mondo contasse un voto su questioni comuni, così non è).

Da questo quadro globale il mio piccolo messaggio è quindi questo:

in Italia nei prossimi mesi ci saranno forti tensioni politiche, mettiamo dentro il dibattito  le questioni vitali: il no alla guerra, l' autonomia da USA e altri poteri non democratici, la transizione energetica che è inevitabile e rischiosa se ritardata ulteriormente, la tendenza ad un vera democrazia, la non distruzione dell' ambiente.

Come ?
Ognuno come può.  Ma sarebbe opportuno discuterne insieme in più persone possibile.

Marco Palombo

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